presentazione del libro Tarot di Luciano Tricarico
l’autore dialogherà con la poetessa Stefania Zecca
Marsiglia ai giorni nostri. Non sono neppure le sei e trenta di una cupa mattinata invernale che lo scorbutico ispettore della Gendarmerie marsigliese, Daniel Santos, viene svegliato dal suono insistito della suoneria del cellulare. Il cadavere di un uomo è stato rinvenuto al porto vecchio in condizioni inusuali: appeso e abbigliato come uno degli Arcani maggiori dei Tarot (Tarocchi).
Inizia così una serie di omicidi che porteranno Santos a scoprire una parte di se stesso che nemmeno lontanamente avrebbe immaginato di possedere.
Se si pensa che “Tarot” sia da annoverare semplicemente come un semplice thriller si commette un errore. Che vi si riscontrino tutti gli elementi necessari perché venga classificato in questo particolare genere letterario è sacrosanto. Come da tradizione esiste un colpevole e coloro che indagano perché tale colpevole venga consegnato nelle mani della giustizia e di conseguenza paghi per le sue malefatte. Ma nella narrazione si possono chiaramente riscontrare altre caratteristiche che lo rendono oltre che a un thriller, un giallo, un noir, una spy story, una breccia sul mondo misterioso dei Tarot che lascia intravvedere una realtà arcana quantomai autentica, il colpo d’occhio su un potere sotterraneo che con le sue regole e tradizioni tira le file della società. I personaggi, ognuno con il proprio carattere, peculiarità, vizi e virtù, si evolvono assieme alla narrazione oltrepassando i normali limiti della quotidianità, delle semplici relazioni sociali e della moralità bigotta, alla ricerca di un riscatto, di un esame introspettivo o di un coinvolgimento quantomai inaspettato.
Tutti gli elementi narrativi sono amalgamati in una esposizione scorrevole e accattivante alla luce del niente accade per caso. Pagina dopo pagina la trama si srotola coinvolgendo talmente il lettore da impedirgli di staccarsi dalla lettura fino all’ultima parola.